Quando si prendono 7 goal è di certo una serata storta. Ma stasera è colpevole su almeno un paio, anche tre realizzazioni avversarie. Ma sono dettagli: non è sempre facile entrare in campo, rendersi conto degli elementi che ci sono nella propria difesa ed iniziare ogni partita con l’entusiasmo di chi ha appena ascoltato la discografia di Adele. Comunque stasera esce pure col mal di schiena dalle volte che si è dovuto chinare per raccattarle nel sacco. DEPRESSO

Nel marasma generale sembra l'unico a capire come muoversi in campo e dove andare a chiudere gli avversari. Anche oggi più lento di Trenitalia ma grazie alla sua esperienza non compie gravi errori. Una lieve insufficienza non può bastare al nostro centralone ma in un match dove la squadra non gira, per un quarantenne diventa tutto più difficile. Anche se fa i cento metri in 8 minuti rimane uno dei difensori più affidabili ed appiccicosi degli orange. ALGASIV

Faccia da veterano di after, carisma da messicano che commercia organi con il Perù e coltello tascabile nel calzettone per ogni evenienza. Il folletto arancione entra in campo con la solita grinta ma stasera non riesce ad arginare gli avversari come al suo solito. Oggi, complice anche un'intesa altalenante con i propri compagni, fatica a chiudere gli spazi e proteggere la porta. Anche in fase offensiva poco influente e a fine gara è servito l'intervento dei medici per strapparlo alla morte. ABBANDONATO A SE STESSO

Il numero 4 orange alterna buone cose ad altre incomprensibili. Ancora molta indecisione sui movimenti difensivi e sulle marcature. Serve certamente più grinta e più concentrazione. Anche la forma sembra ancora da migliorare visto che patisce le sfuriate degli avversari come quando dici a tua nonna che non hai più fame dopo la quindicesima portata di lasagne. SOPRAFFATTO

Parte fortissimo, giocando un primo tempo pulito in difesa ed abbastanza incisivo in fase di costruzione. Blocca molte azioni avversarie e cerca sempre l'assist per i compagni. Trova la doppietta che ci tiene a galla ed è il migliore dei suoi. Nella ripresa sembra aver perso lo smalto della prima frazione e va a spegnersi lentamente come una candela. Apparte tutto non fa danni, ed è già una buona notizia dato che ha la mobilità articolare di un termosifone. GHISA

Vedendo gli avversari e poi i suoi compagni capisce subito che la partita sarà durissima ed appena si allaccia la fascia di capitano al braccio chiede subito a Perra cucchiaino, accendino e siringa. Ma a quanto pare la dose endovena risulta vana perchè il numero 7 arancione non riesce a trascinare la sua squadra alla vittoria, malgrado giochi una partita ordinata e la sua doppietta risulterà non influente. Si becca un giallo per continue incitazioni a Dio per spronarlo a fare meglio. Non ripete la buona prestazione delle scorse partite ma si riscatterà nella serata revival Anni '80 al MamaMia. BOY GEORGE

Il numero 17 orange parte in linea con i compagni, difendendo in modo ordinato e tentando frequenti ripartenze alla ricerca della rete. Le sue giocate sono però poco influenti ed anche stasera con il passare dei minuti scompare peggio del corpo di un pentito di Camorra. Ci mette tutta la buona volontà ma ad un certo punto, è più forte di lui, si mette in proprio e si incaponisce in alcune cose difficilissime, tipo chiedere a Berriola di saltare l’uomo, ma non riesce ad incidere. Potrebbe rimediare a match finito con un paio di schiaffi forti in faccia all’arbitro, ma decide di andare a mangiare. JOHN…CENA